Francesca Barracciu

da La Nuova Sardegna
8 febbraio 2009

"Un rinnovamento
nella continuità
per vincere ancora"


di Filippo Peretti

CAGLIARI. Francesca Barracciu, consigliere regionale con una legislatura alle spalle, è candidata nella circoscrizione provinciale di Nuoro. L’anno scorso, da fine luglio a fine dicembre, è stata segretaria regionale del Pd in un periodo burrascoso del partito in Sardegna, tanto che gli scontri tra i sostenitori di Renato Soru e il vasto gruppo di dissidenti erano sfociati nel commissariamento chiesto a Walter Veltroni dalla stessa Barracciu.

— Francesca Barracciu, la sua segreteria, durata sei mesi, è stata caratterizzata dalla spaccatura del Pd. Quelle divisioni sono state superate?
«Direi di sì, il Pd si presenta compatto attorno a Soru e con un profilo rinnovato Ci prepariamo a raggiungere un ottimo risultato».

— Aveva detto: il commissariamento sarebbe una sconfitta per tutti.
«Dopo le dimissioni di Soru è stato inevitabile, l’ho chiesto io stesso nella lettera a Veltroni».

— Inevitabile perché?
«A quel punto solo un soggetto terzo poteva dirimere la situazione».

— Per fare il rinnovamento avete introdotto in extremis il limite massimo di due legislature senza deroghe. Sarà confermato sempre?
«Mi batterò perché questa regola valga anche in futuro e a tutti i livelli istituzionali. Chiederà che il Pd la estenda a tutta Italia».

— Non c’è il rischio, senza riflettere sui singoli casi, di impoverire il partito se si perdono professionalità acquisite?
«Questo rinnovamento non è stato fatto senza riflessione. E’ richiesto a gran voce dal nostro elettorato e dai simpatizzanti. C’è l’uscita di esponenti autorevoli ma chi subentrerà potrà fare altrettano bene».

— Nel 2004 lei fu candidata nel listino “rosa” di Soru, stavolta è nella circoscrizione provinciale perché?
«E’ stata una mia scelta. Dopo aver avuto un privilegio come quello, è giusto mettersi in gioco e sottoporsi al giudizio degli elettori».

— Molti dicono che prima di fare i legislatori è utile amministrare nei Comuni. Lei è sindaco di Sorgono. Cosa ne pensa?
«Sottoscrivo. Quella di sindaco è un’esperienza fondamentale, si ha maggior consapevolezza dei problemi».

— Lei è una grande sostenitrice di Soru ma durante la legislatura non sono mancate analisi critiche. Può dire un pregio e un difetto dell’ex governatore?
«La sua esperienza di governo si distingue dalle precedenti per la capacità di far seguire i fatti alle parole, con coerenza e determinazione».

— Anche a costo di provocare forti dissensi?
«Proprio per questo, perché alcuni pensavano che parti del programma potesserp non essre realizzate».

— Il difetto?
«Dal punto di vista politico quando si è presentato come distante dai partiti».

— Difetto superato?
«Oggi Soru è un dirigente di altissimo livello del Pd e del partito interpreta lo spirito».

— Qual è stato il punto più caratterizzante dell’azione di governo?
«Tenere insiene due obiettivi paralleli: costruire lo sviluppo economico da una parte e garantire la coesione sociale dall’altra».

— Cosa intende per coesione sociale?
«Parlo del welfare regionale realizzato con l’assistenza sociale ai più deboli e ai non autosufficienti, il diritto allo studio, i servizi per il lavoro, il sistema sanitario».

— Pensa che Soru diventerà segretario nazionale del Pd?
«Ha le carte per farlo».

— Si candiderà?
«Non lo so. Ora deve pensare alla Sardegna, la Sardegna ha bisogno di lui come presidente».

— Cosa pensa di Ugo Cappellacci?
«E’ un prodotto artificiale che viene messo nel mercato della politica dal venditore di Arcore».

— Qual è il suo giudizio sul ruolo di Berlusconi in campagna elettorale?
«E’ segno di debolezza e di consapevolezza che il suo prodotto non diventerà mai il presidente della Regione».

— Nel vostro programma elettorale quali sono le differenze rispetto al 2004?
«Il nuovo programma è in continuità, il suo punto di partenza è il punto di arrivo di quello che abbiamo fatto sinora. Si tratta di portare a termine le cose avviate e di dare gambe alle riforme approvate».

— Resta l’emergenza lavoro. Che fare?
«Andranno riprese le criticità forti di molti territori, criticità legate soprattutto al sistema industriale. Sarà fondamentale il confronto con il governo nazionale».

— Berlusconi ha assunto impegni e ha detto di aver già risolto alcuni problemi.
«Il lavoro del governo sinora non ha dato frutti. Quegli impegni servono a mascherare un sostanziale disinteresse».

— Se una sua proposta avesse la certezza di essere approvata, quale sceglierebbe?
«La legge per la montagna».

— Che guarda caso interessa il suo collegio elettorale?
«Ma è una cosa urgente. E poi c’è tutta la questione delle zone interne, il sistema agricolo e pastorale. Il 90 per cento dell’isola è territorio rurale».

— Sviluppo attraverso i settori tradizionali?
«Lo sviluppo comprende naturalmente anche il turismo e le attiità connesse».

— Lo spopolamento è irreversibile?
«Ha raggiunto livelli molto preoccupanti, ma il fenomeno può essere invertito. Non è semplice, ma si può fare».

— E in questi anni cosa avete fatto?
«Tanto, anche se tanto resta da fare».

— Quali interventi avete realizzato?
«Faccio degli esempi. Nella sanità il riconoscimento dell’ospedale di Sorgono come presidio ospedaliero e con lo stanziamento di 5 milioni. Il recupero dei centri storici, con 10 milioni di euro più altri 2 milioni per il recupero di case private. I servizi pubblici e il riconoscimento della Comunità montana dopo una lunga diatriba con la Regione».