Matteo Sanna (2010)

«D’istinto sarei già andato via»
da La Nuova Sardegna dell'8 ottobre 2010

J’accuse sulla nascita della nuova
giunta di Ugo Cappellacci
«Legislatura ancora al palo,
serve un chiarimento su tutto»,
dice il consigliere del Pdl

— Matteo Sanna, è vero che passa dal Pdl a Fli?
«Vuole le verità?».

— Certo.
«Sono altri, con atteggiamenti e scelte, a volerci spingere fuori».

— Con le scelte sulla giunta?
«Il gruppo del Pdl aveva dato indicazioni chiare: rappresentanza territoriale e consenso elettorale. Niente».

— Perché?
«Ci sono altre logiche, scelte calate dall’alto, da tavoli non regionali».

— Lei voleva entrare in giunta?
«Io sto bene anche dove sono, chiedevo quello che è giusto: che la Gallura fosse rappresentata».

— Davvero voterà contro la giunta?
«Di sicuro se non farà gli interessi della Gallura».

— Eravate contrari ai tecnici. Perché?
«Io li rispetto e li stimo, ma non sono tecnici, sono esterni, avulsi dalla politica. Da sindaco e presidente di commissione, con molti di loro ho avuto difficoltà a rapportarmi sui problemi».

— Ripartiamo dall’inizio. Lascia il Pdl?
«D’istinto, a caldo, sarei andato via l’altra sera».

— E ora?
«Abbiamo aperto una riflessione su tante cose».

— Con chi?
«Con alcuni colleghi, anch’essi delusi dai metodi».

— Cosa farete?
«Ci auguriamo, e lavoriamo per questo, che ci sia un’inversione di marcia. Siamo ancora in tempo».

— Mettete sotto accusa il partito?
«No. Con Mariano Delogu e Claudia Lombardo abbiamo vinto le elezioni».

— Ha paura che al loro posto vengano nominato Settimo Nizzi, suo avversario?
«Io non ho paura di nessuno perché ho consenso popolare. Ma non cambierei».

— Allora lei critica il capogruppo?
«Mario Diana pensa più al suo territorio oristanese che a guidare il gruppo. Lo capisco, ma non può fare l’asso pigliatutto».

— Perché dice che vi vogliono spingere fuori?
«Chi ha consenso è malvisto, vogliono yesmen».

— E voi su che cosa protestate?
«Sul fatto che in questa legislatura non s’è visto alcun cambiamento. Dovevamo modificare tutto e non è emersa ancora un’idea. Neanche quella più facile».

— Qual è?
«Correggere gli errori della giunta Soru. Ce ne sono tanti. Ma almeno Soru aveva un progetto».

— Cosa fa, rimpiange il”nemico”?
«No, l’ho combattuto e talvolta alzando anche troppo i toni, ma Soru aveva il coraggio delle sue idee. Dobbiamo essere capaci di fare meglio e di dimostrare di avere in concreto un progetto per la Sardegna».

— Comodo però limitarsi a protestare.
«Io la settimana prossimo presenterà la proposta di legge urbanistica. Ci abbiamo lavorato sodo in commissione. Poi si vedrà chi vuole cambiare e chi no. Come nella sanità: solo commissariamenti. O nei trasporti e nella cultura: neanche un piano».

— Quando finirà la vostra riflessione?
«Martedì ci sarà la riunione del gruppo. Spero in un chiarimento definitivo».

— Sarà una riflessione o una battaglia?
«Forse la prima, di sicuro la seconda».